lunedì 23 dicembre 2013

Luke’s awards 2013 – best music

Come da tradizione ecco la mia personalissima classifica dei migliori album usciti nel 2013 tenendo conto di bellezza oggettiva (per quanto possibile) del disco, grado di innovazione e sopratutto emozioni trasmesse. Questi sono, da sinistra a destra, i miei top 15…con una veloce motivazione pe ognuno. Nonostante aggiorni poco questo blog ultimamente (mi potete trovare più spesso su: www.groovenauti.com e su http://blogger.trentoblog.it/lucamich/, valeva la pena raccogliere anche qui un po' di ricordi sonori di quest'anno come archivio da consultare in futuro.



1. Jon Hopkins – Immunity
E’ l’artista che mi ha emozionato di più nel 2013: lo storytelling applicato alla musica elettronica strumentale.
I suoi sono mondi e tessuti sonori in cui perdersi e ritrovarsi ogni 4 battute.
2. Bonobo – The North Borders
Bonobo prosegue il lavoro fatto con Black Sands fondendo etno music, trip hop, soul ed elettronica in un mix di suggestioni. E lo fa con la padronanza di un orchestrante gestendo voci, strumenti, campioni. Impressionante
3. Flume – Flume
Disco perfetto il suo, l’anello mancante tra post-dub step ed hiphop. Direttamente dall’Austrialia per aggiugere tasselli mancanti alla bass music europea.
4. James Blake – Overgrown
Una conferma su disco e una sorpresa totale live. Al Primavera di Barcellona ha stupito tutti non solo per la voce cristallina ma per i bassi più potenti di sempre.
5. Daft Punk – Random Access Memories
Dopo anni di silenzio il duo mascherato ha saputo catturare lo spirito del 2013 ed il ritorno alle sonorità anni ’80 che hanno caratterizzato quest’anno. Citazionista e futurista allo stesso tempo.
6. Shigeto – No better time then now
Sonorità totalmente nuove nel panorama elettronico grazie a ritmiche creative e mai scontate, interamente suonate con batteria analogica. Anche qui qualcosa di mai sentito prima.
7. Jose James – No beginning no End
Miglior voce black del pianeta con buona pace anche di Frank Ocean, disco impeccabile per Blue Note records. Il Jazz moderno ai massimi livelli.
8. Fat Freddy’s Drop – Blackbird
Molto più che una riconferma: un’evoluzione dal dub suonato a quello più club passando per il raggae e la deep-house. Un escursus su ciò che rappresenta la musica black per l’umanità.
9. Burial – Rival Dealer
Forse il disco più futurista uscito quest’anno: tra qualche anno sarà ricordato per aver dato il via ad un nuovo tipo di approccio alla musica elettronica. Vale tanto quanto il suo primo disco per carica innovativa
10. Earl Sweatshirt – Doris
Odd Future dopo Tyler the Creator (ottimo anche il suo Wolf), sforna questo artista dalle rime quasi troppo facili e strafottenti: un talento cristallino che riassume come si può rappare senza sforzo nel 2013. E soprattutto senza ritornelli. La cosa più simile ai Wu-Tang uscita dal 96 ad oggi. C’è pure la firma di RZA infatti.
11. Moderat – II
Il ritorno dei Modeselektor + Apparat regala synth di una potenza totale affiancati a melodie dolci e riappacificanti. L’elettronica al suo meglio. Di gran lunga superiore al suo predecessore.
12. Godblesscomputers – Freedom is ok
E’ l’elettronica più “liquida” che si possa sentire in questo momento: una fusione perfetta tra suoni analogici, digitali e celebrali. Unico italiano a tenere testa su LP ai grandi della musica bass contemporanea.
13. Tricky – False Idols
Ritorno soul e trip-hop per uno dei pesi massimi degli anni ’90, dando spazio ad una voce femminile (italiana) meravigliosa.
14. RJD2 – More is then isn’t
La dimostrazione di come si può essere ancora creativi, originali e groovosi campionando a piene mani. Un ritorno che fa tornare alla mente i tempi della Def Jux. Nostalgico ma nuovo.
15. Atoms for Peace – AMOK
Il disco più curato dell’anno: ogni suono è stato studiato alchemicamente per risuonare con il tormentato animo umano. Un disco che è tanto difficile da comprendere a pieno, quanto lo è smettere di analizzarlo.

Luke

domenica 24 febbraio 2013

Deep White, silenzio in musica by Max Prod feat. Luke


Qualche settimana fa con il mio fido compare Max Prox abbiamo girato in video.
Un video nato un po' per caso ma non a caso, con una dedica speciale ad un amico scomparso travolto da una valanga, Antonio Gianmoena.

Il video è nato in modo naturale, senza nemmeno lo scopo di fare da dedica, ma si sa i sentimenti e le emozioni a volte ci guidano in modo quasi inspiegabile.
Non serve aggiungere altro se non buona visione e buon ascolto.



"E’ freddo che copre, colore che a cancella, un bianco che avvolge, stritola, sotterra, naturalmente contro-natura, fin sottoterra.

Bianco profondo non ha pace, bianco che affonda in superficie, bianco che annulla e riscrive, bianco che sotto sotto, forse, vive.

E’ uno strato che sottrae, che toglie, uno strappo che le uccide. Foglie silenziose come fiocchi dal cielo, in bilico tra ciò che sentono, il silenzio che udivo ed il frastuono che ho sentito mentre ero vivo.

Deep white, il silenzio che scrivo."