mercoledì 3 febbraio 2010

Agricoltura impoverita e McItaly

Sarà l'ennesima deriva morale di questo governo, o saranno le mazzette che scorrono tra i banchi dei parlamentari partendo da i gruppi corporativi che controllano la nostra agricoltura, ma nessuna di queste giustificazioni può dare credito all'attività di sponsoring del nostro ministro all'agricoltura Zaia messa in atto nei confronti di McDonald. Non esiste che chi è preposto alla salvaguardia e alla salute del sistema agrario ed alimentare del paese se ne esca con un sodalizio con la multinazionale del cibo per eccellenza, ringraziandola per "la grande operazione culturale" (parole sue) messa in atto con la creazione del panino McItaly. Non esiste. Può dirlo l'amante delle salse drogate di Mac, ma non il ministro dell'agricoltura.
Il fatto è questo: McDonald creerà un fantomatico panino italiano (a che gusto?, qual'è il gusto degli italiani? Ne esiste uno ed univoco identificabile?) sfruttando solo ingredienti provenienti dalla nostra terra e commercializzandolo in diversi paesi esteri. Il ministro ringrazia e parla di operazione culturale e di movimentazione dell'economia agricola. Siamo certi che sia così? Siamo sicuri che gli agricoltori, i braccianti, abbiano bisogno di veder movimentata l'economia in questo modo? Le logiche di approvvigionamento della multinazionale non porteranno piuttosto ad una guerra di prezzo al ribasso e di abbassamento di costi e qualità delle materie prime? La risposta è solo una: SI. I fast food nascono con un obiettivo di business ben preciso che passa per la produzione di volumi di prodotto a basso costo, le logiche di efficienza sono il dictat numero 1, e i processi di approvvigionamento per ottenere le materie prime italiane non faranno eccezione. Carni, formaggi, lattughe e pomodori acquistati a prezzi irrisori, agricoltori costretti a mettersi in gara in un gioco al ribasso continuo, manodopera costretta a prostituirsi per pochi centesimi all'ora. I guadagni saranno solo dei vertici dei grossi gruppi in grado di vincere le gare d'appalto. Ciò che accade ora insomma, ma eccentuato all'ennesima potenza e sponsorizzato dal ministro all'agricoltura. E in nome di che? Della possibilità di esportare in tutto il mondo un gusto omologato e spacciato per italiano? Raccontatela a qualcun altro.

6 commenti:

  1. Non ci credo...non ho parole...sono allibita...

    Dovresti leggerti Altraaeconomia....io la prendo sempre al Mandacarù. Interessante.

    http://www.altreconomia.it/site/

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  2. Grande consiglio, mi capita in mano ogni tanto e lo trovo sempre interessante. Credo che mi abbonerò.

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  3. Vorrei abbonarmi anch'io...ma assieme a Carta-cantieri sociali (centro sociaaaaaloooo occupatoooo), a cui sono già abbonata, ma si possono avere entrambi a prezzo speciale. :) Anzi...ti mando un articolo trash di Altraeconomia, nel vero senso della parola però...

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  4. Oggi su Repubblica lettera ai lettori di Luca Zaia dove con argomenti poco convincenti spiega il suo appoggio all'iniziativa di Macdonald e risponde agli attacchi (giustificatissimi!) del presidente dell'associazione che per davvero salvaguardia il gusto e la filiera agricola italiana: Slow Food. E' intervenuto sempre su Repubblica anche l'AD di Mac, millantando le qualità del prodotto e del trattamento dei fornitori. Ma qua nissuno è fess.

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  5. mi ha fatto molto piacere leggere questo articolo..gli occhi mi sono caduti sulla tastiera e la mandibola si è scardinata, daliniana la scena. Da un lato mi viene da pensare che sia un tentativo di catturare stupidamente la massa,dall'altro(che non esclude il primo) di pubblicizzare a qualità bassissima l'italia nel mondo, ed al centro di tappare una delle mille falle italiane. Per questo ultimo punto Il progetto zaia mira secondo il mio parare a smaltire grandissime quantità di cibo che altrimenti verrebbero smaltite con enormi perdite delle aziende (vedi Grana padano, speck altoatesino nel momento della crisi delle vendite di maiale e la chiusura della levoni salumi, la provola e la mozzarella di bufala campana nl momento del fermento diossina). In questo modo apprifittando brutalmente della crisi settoriale si staccano prezzi irrisori, si alimenta il lavoro sottopagato (vedi caso rosarno...non chiudiamo gli occhi vi prego)ma si fa una figata di figura con il popolo del GF, e degli alienati della tv della quale la romantica italia è piena.
    Concordo con te luca.

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  6. Fantastico intervento Elena! Hai detto bene: potrebbe essere proprio un'operazione di "smaltimento scarti", il dubbio è lecito visto il periodo in cui cade. Soprattutto se pensiamo che associazioni nobili che salvaguardano e pagano nel modo giusto la filiera oltre che ad operare una vera opera culturale sul cibo italiano, come appunto Slow Food, non sono mai state sponsorizzate a questo livello da un ministro.

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