Negli anni ’70 ha dato vita di fatto al movimento musicale di protesta che ha sempre accompagnato le black panthers ed ogni movimento per i diritti civili degli afroamericani. Ha di fatto dato voce nelle radio a ciò che stava accadendo nelle strade del Bronx e di Harlem:
Nel 2010 è uscito il suo ultimo album “I’m new here” un capolavoro assoluto di black poetry/spoken word su basi elettroniche. Lavoro innovativo che lo aveva rimesso sulla mappa musicale mondiale dopo alcuni anni di silenzio. Nel 2011 è uscito “we are new here“, remix dell’album per mano di XXL, dj inglese che ha saputo dare voce a Gill anche su ritmi dubstep ed elettronici.
Oggi piango la sua morte, perchè anche attraverso i suoi dischi ho compreso una parte del mondo ed una parte di me, quella più legata alla cultura afroamericana che a quella bianca europea.
Una leggenda che non verrà celebrata probabilmente come tale, visti i suoi trascorsi reazionari, ed è triste pensarlo.
A 62 anni era ancora in grado di innovare e di parlare alla sua gente comunicando messaggi positivi. Il mondo sentirà la sua mancanza. Basta ascoltare “Me and the devil” per rendersene conto:
In me porterò sempre il ricordo dei suoi dischi acquistati in un “bargain floor” in un polveroso negozio della grande mela, dove ha vissuto la gran parte della sua vita (Bronx) e dove ha di fatto dato il là al movimento rap (è stato il primo a “parlare” su una base).Un abbraccio forte Gill, mi mancherai, mi mancherà sapere che c’eri…