domenica 13 marzo 2011

La disturbante bellezza del “cigno nero”

Disturbante, poetico, ipereale, catartico, viscerale. E’ il canto straziante e dannatamente intenso di Darren Aronofsky, assurto a nuovo Cronenberg, a cantore principe della fisicità disturbata, tumorale, sottocutanea. Il suo cigno nero è cinema esplorativo, indagatore, psicoattivo, allucinato. Si palesa nell’utilizzo delle soggettive, dei controcampi, di telecamere a spalla, di movimenti continui e inquietanti, si concretizza in un clima di tensione fisica costante, di metamorfismo pronto ad accadere. E’ cinema fatto di aggettivi, di grigi, di linee di confine, di separazioni e scissioni interne. E’ uno sguardo affilato che squarcia le carni per guardare dentro l’anima, coglierne psicosi, paure, dissociazioni. E’ un approccio alla narrazione capace di sfondare i generi, di confutarli e metterli in continuo contrasto. Il cigno nero è il pianto di “requiem for a dream“, lo squarcio in testa di “pigreco il teorema del delirio“, la schizzofrenia di “the wrestler” e l’introspezione onirica di “the fountain“. E’ summa di linguaggi e concetti. Il cigno nero è la bellezza che abbraccia il lato oscuro. E’ anoressia, bulimia, è stress, è paranoia, è ossessione per i propri obiettivi, il proprio corpo, il proprio essere. Tutto in una sola pellicola. Tutto in una sola, grandissima interpretazione, da storia del cinema. Tutto negli sguardi alluncinati di una ballerina (Natalie Portman), nel suo allucinante obiettivo finale che richiede il superamento del proprio io, delle proprie paure e delle proprie catene (materne, come in molte malattie). E’ una storia moderna, fatta di malattie moderne, di allucinazioni, di sdoppimaento della personalità (cigno nero, cigno bianco) e ricerca di unificazione (cigno nero). E’ inquietudine fisica e morale. Ed è abbandono. Dannato, auspicato, liberatorio abbandono.

2 commenti:

  1. Vedo che il tuo criceto ha fatto il suo dovere! Bella recensione, così sul vivo per altro! Pensavo scherzassi ieri sera sull'andare a casa e mettersi a recensirla. Brao!

    Comunque, se hai voglia di un film storico, guardati "L'ultimo inquisitore" di Forman [Goya's Ghosts] con Bardem e Portman.

    Fu

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  2. ;-) non si scherza sulle recensioni!!
    Eh eh eh.

    Film storico eh? Ok me lo procuro!

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