Stai colmo! Questo mi sono detto nel fare voto di vastità, scavando il fosse, usando il confine tra sogno e bisogno (l'incubo è confonderli!). Così tra tellurico ed onirico, in uno spazio agli antipodi, in un limbo dell'imparadiso ho avuto un sentore: URGE. - Alessandro Bergonzoni 2011 -
sabato 10 ottobre 2009
Barlumi 2
Ad alcuni è sembrato azzardato, ad altri giustissimo e l'unico possibile. Il Nobel ad Obama fa discutere. Personalmente lo ritengo giusto e meritato se interpretato come simbolo, come simulacro di tutto ciò che il popolo afroamericano e in generale i popoli oppressi, hanno dovuto affrontare nel corso dei secoli scorsi. Il Nobel ad Obama in questo senso è un punto di arrivo ma anche di ripartenza ed è giusto celebrare simbolicamente queste grandi conquiste con un premio, un simbolo che premia anche la capacità di Obama di ispirare una nuova generazione, di dare speranza in tempi bui (il discorso del Cairo o quello di Philadelphia sono solo 2 fra i tanti). Ha ancora tanto da fare e non potrà certo farlo da solo, ma non per questo si può dire che fin'ora non abbia già fatto tanto (soprattutto se paragonato a nobel del recente passato...) e che non si meriti il riconoscimento che ha avuto. Starà però a lui continuare a dimostrare con i fatti di esserselo meritato fino in fondo. A ben vedere infatti, le guerre in Iraq e Afganistan continuano e non so quanto possa essere fino in fondo giudicato pacifista il capo di una nazione che sta massacrando altri popoli, vero che non sono guerre propriamente "sue" e che non dipende tutto da lui, però ci sarebbero molti discorsi da fare in merito.
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A me i premi alla carriera non sono mai piaciuti perchè arrivano sempre tardi e spesso sono riparatori, i premi alla memoria poi arrivano decisamente troppo tardi, fuori tempo massimo!, sta volta però forse si è arrivati troppo presto...
RispondiEliminacomunque un nobel non lo si nega a nessuno, da noi lo ha preso pure Dario Fo, speriamo che come ha già dichiarato peraltro il buon Obama, venga visto come impulso, spinta, e non come traguardo...
Per quel che riguarda il discorso afroameicano mi sembra superfluo, visto che il nobel viene dato da sempre a persone di tutte le razze e colori, bianchi, neri, gialli, e così via, visto che lo danno a Stoccolma, dove non ci sono problemi di immigrazione e quindi non si pongono neppure il problema del razzismo...
D'accordo con la prima parte del tuo commento.
RispondiEliminaSulla seconda parte forse hai interpretato male le mie parole. Io giustifico il premio in chiave storica: è un impulso per il futuro ma anche un premio simbolico ad un popolo, ad un movimento per quanto raggiunto (simbolicamente). Non ne faccio una questione di razza nel senso che era ora che lo dessero ad un nero, anche perchè non è certo il primo ne sarà l'ultimo.
Secondo me il Nobel è stato dato ad Obama veramente troppo presto.
RispondiEliminaAlla fine dei conti ha fatto solo dei discorsi, importanti sì, ma pur sempre discorsi che per il momento non sono stati seguiti dai fatti.
Come dicevi tu Luca gli americani sono ancora presenti sia in Iraq che in Afganistan, e anche se non sono guerre sue se non ho capito male la sua intenzione è ritirare le truppe dall'Iraq con il tempo, ma non dall'Afganistan. Non dico assolutamente che le debba ritirare, nel senso che lui è pur sempre a capo della più grande potenza economico militare del mondo, potenza della quale tutelerà gli interessi fino in fondo, però di certo non meritava il Nobel. Quanta gente ha fatto discorsi per la pace e poi non ha fatto nulla di concreto? La differenza sta solo nel fatto che a farlo questa volta è stato il Presidente USA, spinto e benvisto da tutto il mondo per le sue grandi capacità di relatore. Vediamo se alle parole seguiranno i fatti.
Denis
In ogni caso però una cosa è certa: con lui si è veramente aperta una nuova era di diplomazia in campo internazionale senza precedenti nell'era moderna. Il premio è a tutti gli effetti una spinta a proseguire in questa direzione.
RispondiEliminaSì sì, questo è certo. Dico solo che un conto sono le parole, l'altro sono i fatti. Stiamo a vedere.
RispondiEliminaDenis
Io credo fermamente che Obama si stia impegnando per aprire nuove strade per la diplomazia internazionale, e sono anche convinto che lui lo faccia veramente per cambiare la situazione politica...
RispondiEliminaSolo non sono convinto che sia questa la soluzione giusta....
io lo ritengo un po ridicolo che il premio sia andato a lui. In fondo ha solo detto e scritto belle parole, sembra avere le giuste intenzioni, ma di fatto non ha fatto nulla. E' semplicemente troppo presto.
RispondiEliminaIo trovo che questo Nobel lo metta ancora di piu sotto pressione nel compiere le sue azioni. Gia' per il fatto che e' il primo presidente afro-americano ci si aspetta chi sa cosa, adesso pure il Nobel, se per caso dovesse fare un passo falso, secondo me il secondo termine non lo fa!
Mi dispiace ma io non credo che sia stata la mossa giusta. Penso che per dare supporto e spinte a Obama nel portare avanti la sua missione, il Nobel non faccia assolutamente nulla anzi secondo me va proprio a minare la sua missione.
scusate ero io: Swapna
RispondiEliminaLa questione della pressione Elisa è molto interessante. Sotto questa prospettiva infatti hai pienamente ragione, il riconoscimento non fa che aumentare le aspettative su un uomo solo che non può certo tutto.
RispondiEliminamah... io non penso che unao che di "lavoro" fa il presidente degli stati uniti si senta particolarmente sotto pressione per onorare il nobel...
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