lunedì 12 ottobre 2009

La propaganda in una società democratica

In un'illuminante saggio del filosofo-scrittore Aldous Huxley intitolato "la propaganda in una società democratica" scritto nel 1958, ho trovato conferma a quanto accade nel nostro clima politico attuale, a riprova di quanto letteratura ed arte siano spesso in grado di interpretare la realtà ed anticiparla. "Per la loro propaganda i dittatori si avvalgono soprattutto di 3 mezzi: Iterazione, soppressione e razionalizzazione. Ripetizione di frasi fatte e parole chiave che essi vogliono far accettare per vere (vedi libertà, per il bene del popolo, ciò che la maggioranza vuole, ecc), soppressione dei fatti che essi vogliono ignorati (vedi l'attenzione alla forma e alla polemica per sviare dalla sostanza, dal fatto); suscitamento e razionalizzazione di passioni che possono poi usarsi nell'interesse del Partito o dello Stato (vedi fede calcistica, programmi televisivi ad hoc, intrattenimento di massa, esaltazione dell'io e della virilità). Poichè si approfondiscono l'arte e la scienza della manipolazione, i dittatori di domani sapranno certamente unire a quelle tecniche il flusso continuo delle distrazioni, un elemento che già oggi in Occidente, minaccia di far affogare in un oceano di fatuità la propaganda razionale, indispensabile per la conservazione della libertà individuale e la sopravvivenza delle istituzioni democratiche". Credo ci sia poco altro da aggiungere se non di guardare la nostra realtà e scovare le tristi analogie con quanto scritto da Huxley.

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