Stai colmo! Questo mi sono detto nel fare voto di vastità, scavando il fosse, usando il confine tra sogno e bisogno (l'incubo è confonderli!). Così tra tellurico ed onirico, in uno spazio agli antipodi, in un limbo dell'imparadiso ho avuto un sentore: URGE. - Alessandro Bergonzoni 2011 -
giovedì 26 novembre 2009
Thanks for the memories
Allen Iverson si ritira. Oggi è un brutto giorno per il basket, per lo sport in generale che perde uno dei suoi massimi esponenti di tutti i tempi. 1.80 cm di pura passione. Grazie Allen, ciò che sei stato va ben oltre quello che riuscirò mai ad esprimere a parole. Ogni mio palleggio incrociato porta il tuo nome. Punto.
lunedì 23 novembre 2009
Corruzione? Reato minore...
Uno degli "effetti collaterali" di cui non ci è stato consigliato di leggere nelle istruzioni per l'uso del ddl sui processi abbreviati, è quello del declassamento del reato di corruzione a reato minore, per i quali appunto, sarà validato il ddl. Un'ottima idea nell'Italia dilaniata da mafia, camorra, andrangheta e berlusconismo. Il decreto se approvato, rischia di minare definitivamente lo Stato di diritto, e questa dovrebbe essere la prima preoccupazione di ogni cittadino. Siamo ad un punto di svolta, senza essere minimamente drammatici.
La corruzione mina le basi del nostro paese, rende la concorrenza ancor più imperfetta, i mercati meno efficienti ed efficaci, le politiche sociali, economiche, istituzionali precarie, il sistema giudiziario debole, il valore aggiunto corroso, il capitale intellettuale arretrato. Realisticamente, a livello legislativo, può accadere ben poco di peggio. Butta male per l'Italia, e sì, anche per quella parte che non se ne sta rendendo conto e pensa ancora alle logiche di partito. Ci finiremo in mezzo tutti, nessuno escluso.
martedì 17 novembre 2009
Firmate la petizione contro il ddl sui processi abbreviati
Si mobilita anche Saviano contro il DDL promosso da Berlusconi per vedere i suoi processi estinti.
Ce la vogliono far passare come una legge indispensabile per snellire i processi, ma i processi non si snelliscono anticipando le date di prescrizione bensì riformando il sistema procedurale del diritto penale, riforma che non è minimamente prevista dal DDL perchè non è questo lo scopo perseguito da Berlusconi. Più chiaro di così...Si è mobilitato in proposito anche Saviano con una petizione per la quale da domenica 15 ad oggi ha già raccolto 150.000 firme. Ecco l'appello dello scrittore che sottoscrivo in pieno:
"PRESIDENTE, RITIRI QUELLA NORMA DEL PRIVILEGIO
SIGNOR Presidente del Consiglio, io non rappresento altro che me stesso, la mia parola, il mio mestiere di scrittore. Sono un cittadino. Le chiedo: ritiri la legge sul "processo breve" e lo faccia in nome della salvaguardia del diritto. Il rischio è che il diritto in Italia possa distruggersi, diventando uno strumento solo per i potenti, a partire da lei.
Con il "processo breve" saranno prescritti di fatto reati gravissimi e in particolare quelli dei colletti bianchi. Il sogno di una giustizia veloce è condiviso da tutti. Ma l'unico modo per accorciare i tempi è mettere i giudici, i consulenti, i tribunali nelle condizioni di velocizzare tutto. Non fermare i processi e cancellare così anche la speranza di chi da anni attende giustizia.
Ritiri la legge sul processo breve. Non è una questione di destra o sinistra. Non è una questione politica. Non è una questione ideologica. E' una questione di diritto. Non permetta che questa legge definisca una volta per sempre privilegio il diritto in Italia, non permetta che i processi diventino una macchina vuota dove si afferma il potere mentre chi non ha altro che il diritto per difendersi non avrà più speranze di giustizia."
ROBERTO SAVIANO
Per firmare la petizione clicca qui
venerdì 13 novembre 2009
Groovenauti Beauty Industries, un'altro pianeta...
Con un pizzico di autocelebrazione pubblico la recensione di rapper.it all'ultimo disco dei Groovenauti.
‹‹Rendimi commerciale. Vendimi ciò che ho di razionale›› – Psycho
Dopo il viaggio intergalattico di Over Kill , i Groovenauti fanno ritorno sulla terra e dentro ai loro occhi si dipana uno
scenario desolato, dove trova vita Beauty Industries (The Soundtrack), un album che fa da colonna sonora ai disegni del
fumettista Ausonia. Fantasticamente e favolisticamente immerso nell’esaltazione della vera musica sperimentale, si avvicina
di molto ad uno scenario post industriale dove gli uomini vivono come androidi; un mondo fatto da soubrette al parlamento
ed edicole votive al dio denaro, come conseguenza della catastrofe di un 2012 realmente avvenuto. Dal sapore noir e dal
retrogusto compulsivo, l’ambiente risulta essere un energico groviglio claustrofobico. L’esaltazione della diversità artistica è
data dal concept strofico di Psycho. In sordità temi scontati, il tutto è trattato con molta consapevolezza dell’informazione,
che porta ad una ricerca testuale molto intelligente e lontana dai canoni rap. Chi sperava in un futuro musicale evoluto alla
pari dell’Anticon ha finalmente la testimonianza diretta della sua probabile avvenuta. Le produzioni allontanano il
semplicistico, per calarsi nell’immenso universo di suoni miscelati tra sintetizzatori, pianoforte, batteria, chitarre, bassi e
altre delizie. Un connubio melodico capace di stringere la mano al downtempo moderno di Blockhead e poi discostarsene
in modo radicale grazie alle impronte sulla storia lasciate da El-P. Le parole si prefigurano come descrizione di luoghi
spazio-temporali, che i suoni riescono perfettamente a rievocare senza tanta difficoltà.
L’elettronica, l’innovazione, l’alternativa all’immaginazione, il concetto stesso dell’arte musicale. Di un altro pianeta. (Makia, rapper.it)
Tracks:
01. Lo Scafandro e La Farfalla [prod. Max Producer]
02. Tenebra [prod. Tekem]
03. Dall’Oblò [prod. Giuseppe Donatacci]
04. Il Cosmo Interno [prod. Max Producer & Tekem]
05. Economia Post-Industriale [prod. Max Producer]
06. La Luce Si Spegne [prod. Max Producer & Tekem]
07. Vita Artificiale [prod. Max Producer]
08. Io Sono Il Simulacro [prod. Max Producer]
sabato 7 novembre 2009
Extraordinary renditions: il capitolo Abu Omar si chiude, o quasi.
Nel febbraio del 2003 a Milano veniva rapito da agenti della CIA in collaborazione con i servizi segreti italiani (Sismi) l'imam Abu Omar indagato per terrorismo internazionale. Il rapimento, come documentato nel libro/inchiesta del 2007 di Claudio Fava "Quei bravi ragazzi", si inseriva nella procedura ormai standard messa in atto dalla CIA nella lotta al terrorismo: rapire il sospettato, trasportarlo con la forza in Egitto, Polonia o Marocco ed estorcere informazioni con l'utilizzo della tortura (forse vi dirà qualcosa il termine waterboarding). In breve Abu Omar come molti altri sospettati post 11 settembre 2001, ha fatto parte di quelle operazioni definite "consegne straordinarie", o meglio "Extraordinary Rendition", grazie al quale la CIA su esplicito ordine di Rumsfeld e Bush, si ergeva di fatto a giudice e boia di detenuti sospettati di possibili (spesso labili) associazioni con Al Queda. In barba alla convenzione di Ginevra, al rispetto dei diritti umani, creando una falla nel sistema giudiziario statunitense ed internazionale noto con il nome di "black hole" e facendo uso dei "black sites", ovvero prigioni appositamente dedicate alla reclusione dei sospettati terroristi di cui Abu Graib e Guantanamo sono solo le più note.
Abu Omar è stato rapito nel 2003 e a 6 anni dall'evento e dopo 5 di indagini per capire chi acconsentì in Italia a permettere la caccia all'uomo (al capro espiatorio per meglio dire) degli USA e quale rete di interconnessioni tra governo italiano, americano, servizi segreti italiani ed americani vi fosse dietro a tutta l'operazione, si è arrivati finalmente ad una sentenza finale. 5 anni di reclusione a 23 uomini della CIA per sequestro e tortura, nessuno invece per Nicolò Pollari e Marco Mancini, rispettivamente direttore e vice del Sismi perchè ciò che commisero quel pomeriggio a Milano, è coperto da segreto di Stato.
Nell'Italia delle stragi di Stato impunite ciò non stupisce chiaramente, ma vale comunque la pena di sottolinearlo dato che se i 23 agenti della CIA sono stati ritenuti colpevoli, altrettanto doveva essere per chi volente (!) o nolente, era quantomeno connivente in merito alla questione. Governo Prodi prima e Berlusconi poi, hanno però fatto in modo che questo non accadesse mantenendo assoluto riserbo su una faccenda che conoscevano bene e per cui il segreto di Stato ed il silenzio procedurale era fondamentale.
Una sentenza che dovrebbe fare discutere parecchio ma di cui, statene certi, si sentirà parlare veramente poco e sicuramente non in modo approfondito.
E sì che l'argomento è fondamentale nel clima legislativo, penale, sociale creatosi dopo l'11 settembre, quando la parola terrorista ha di fatto creato un nuovo status della condizione umana per la quale ancora non esistono leggi specifiche ma, appunto, solo buchi legislativi di cui si sono approfittati i tanto acclamati paladini della giustizia occidentale.
Se volete saperne di più sull'argomento vi consiglio di leggere: Claudio Fava - "quei bravi ragazzi" e Andrea Purgatori - "Il caso di Abu Omar". Esiste anche un film del 2008 basato sull'inchiesta della commissione europea sulle Rendition che si intitola proprio "Rendition", è molto edulcorato ma puòservire per una infarinatura.
mercoledì 4 novembre 2009
le alternative non esistono
che l umanita` x salvarsi debba prendere coscienza di se stessa e del suo ruolo nel cosmo e nella sua stessa natura di aggregato umano, pare evidente. Forte di questa convinzione di origine democratica, mi sono immerso nella lettura di vita liquida di zygmunt bauman il quale in un passaggio molto significativo, sottolinea l`importanza dell`atteggiamento critico e dell`educazione, nel raggiungimento di questo obiettivo. Riporto il passaggio perché é molto significativo: una societa` democratica non conosce alternative allìmpiego dell`educazione e dell` autoeducazione come mezzi per influenzare il corso degli eventi che possono essere riconciliati con la sua natura, la quale dal canto suo non si puo` conservare a lungo senza pedagogia critica, senza un educazione cioé, che affili le armi della critica, faccia sentire in colpa la nostra societa` e smuova le acque agitando le coscienze umane. Mi sembra racchiuda davvero molto di cio` che nel nostro quotidiano dovremmo e dobbiamo essere in grado di fare. X rendere il mondo umano piu` ospitale all`umanita`.
domenica 1 novembre 2009
Groovenauti - Beauty Industries FUORI ORA!
Dalle pagine della graphic novel Beauty Industries, realizzata dal fumettista Ausonia ed edita da Leopoldo Bloom, nasce la colonna sonora ufficiale by Groovenauti presentata in questi giorni a Lucca Comics 2009 e distribuita nelle migliori fumetterie d'Italia da Pan distribuzione.
8 pezzi in grado di ridare vita in forma musicale allo scenario industriale e distopico immaginato dall’artista, dando voce ai personaggi grazie all’utilizzo del linguaggio rap su basi elettroniche dalla forte influenza rock. Suoni sperimentali ed immaginario fumettistico si fondono per un’esperienza di ascolto/lettura unica nel suo genere e senza precedenti. Ad impreziosire cover e booklet del disco, le tavole originali di Ausonia.
In un mondo totalmente governato dalle industrie e dalle logiche economiche, si muovono personaggi costretti a vivere in scafandri per proteggersi da un'aria urticante ed irrespirabile. Tutto è sacrificato in nome del rispetto del ciclo economico e e ciò che appare vero e reale non è che un costrutto della macchina produttiva delle "belle industrie". Un occasione per riflettere sul nostro tempo e su quello che ci stiamo perdendo.
Basso e batteria, synth e china, voci e campioni: Beauty Industries by Groovenauti.
Per ordinarne una copia direttamente agli autori: info@improntakru.com
Per pre-ascolti e info: www.myspace.com/groovenauti
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