Stai colmo! Questo mi sono detto nel fare voto di vastità, scavando il fosse, usando il confine tra sogno e bisogno (l'incubo è confonderli!). Così tra tellurico ed onirico, in uno spazio agli antipodi, in un limbo dell'imparadiso ho avuto un sentore: URGE. - Alessandro Bergonzoni 2011 -
martedì 14 luglio 2009
Bavaglio
In Italia, una politica "vecchia" e autoritaria vuole impedire la libertà d'informazione attraverso giornali, siti internet e blog. Con leggi ad personam come il DDL Alfano che sono un attacco alla democrazia. Vogliono imbavagliare migliaia di italiani che hanno scelto di informarsi. Per questo anche questo blog partecipa oggi allo sciopero nazionale dei blog contro il bavaglio del lodo alfano.
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posso sapere quanti siti internet o blog di informazionoe sono stati oscurati in italia in questi ultimi 10 anni?
RispondiEliminachiaramente è una domanda retorica visto che con una legge di settembre 2008 (governo prodi?? naaa l'oscurante governo berlusconi), parole testuali, "non è legittimo sequestrare un sito impedendo alle persone di accedervi", a meno di chiare violazioni riguardati esclusivamente la pedopornografia !!
Ovviamente e per fortuna nessuno!
RispondiEliminaLa protesta (simbolica) è per una postilla del ddl alfano che prevederebbe se confermata, la qualifica di giornalista come requisito necessario per l'apertura di un blog. Il che sarebbe a mio avviso un attentato alla libertà di espressione nell'era di internet ed un bavaglio notevole all'informazione dal basso. Non condividi?
mi sono preso la briga di leggere la proposta di legge, che tra il resto è stata stralciata e rinviata a settembre.
RispondiEliminaa parte che non viene richiesta la qualifica di giornalista per aprire, gestire o intervenire ne su blog, ne su pagine internet, la legge in sintesi dice che chi pubblica qualcosa sulla rete deve sottostare alle normative che regolano tv e stampa in tema di diffamazione, ingiura e quant'altro.
quindi secondo me la discussione va spostata su un altro campo.
lobtano da prese di posizione politiche o politicheggianti - ho letto di pietro che parlava di decreto per chiudere la rete, ho altri paragonare questa normativa ai filtri che alcuni paesi applicano a google - secondo me la valutazione da fare è molto semplice:
la rete, che oramai non è più in una fase pionieristica, ma oramai è fonte di scambio e di informazione a tutti i livelli e per persone di tutti i livelli, va gestita e controllata oppure va lascita in una specie di anarchia?
so perfettamente che entrambe le soluzioni hanno lati positivi e lati negativi (libera circolazione di idee da una parte e pedoponografia dall'altra, tanto per fare due esempi).
dove è il limite, se c'è, fra il giusto controllo e la limitazione dell' espressione del proprio pensiero?
non è così semplice penso...
The fringe!
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