sabato 25 luglio 2009

Militarizzazione dell'informazione

Proseguendo il discorso sull'informazione e la sua gestione, affronto qui il tema da un'altra angolazione, da un'altra prospettiva rispetto a quella del post precedente. Per farlo chiamo in mio aiuto un passo del libro "Merda e Luce" di Antonio Moresco. Il tema è la sovrabbondanza di informazione e la militarizzazione della stessa nel nostro tempo. Non è una critica, se mai una presa di coscienza.
"Siamo entrati in un'era di conflitto costante. Finora la storia si è presentata in termini di ricerca di informazioni. Oggi la sfida consiste nel gestire l'informazione. Coloro in grado di scegliere, dirigere, sintetizzare e applicare le conoscenze adeguate risulteranno vincenti. Noi, i vincitori, saremo una minoranza. Per le masse mondiali devastate dall'informazione che non possono gestire e interpretare efficacemente, la vita è difficile, brutale. Il ritmo generale del cambiamento ci sommerge. In ogni paese coloro che non sono in grado di comprendere il nuovo mondo, di trarre profitto dalle sue incertezze, di adattarsi alla sua dinamica, diverranno nemici violenti dei loro governi, dei loro vicini più fortunati e, in ultima istanza, degli Stati Uniti. Stiamo entrando in un nuovo secolo americano, nel corso del quale diventeremo ancora più ricchi, ancora più preponderanti dal punto di vista culturale e sempre più potenti. Susciteremo odi che non hanno precedenti. Non ci sarà la pace. In ogni momento, durante tutta la nostra vita. Le prime pagine dei giornali parleranno di conflitti violenti, ma le lotte culturali ed economiche risulteranno costanti e, in definitiva, più decisive. Il ruolo che dovranno svolgere le forze armate americane sarà quello di rendere il mondo un luogo sicuro per la nostra economia e uno spazio aperto per la nostra dinamica culturale. Per ottenere simili risultati ci toccherà assumerci responsabilità di un certo numero di massacri. Stiamo costruendo un sistema militare fondato sull'informazione che sia in grado di realizzare questi massacri." Antonio Moresco, 2007.

6 commenti:

  1. MI SEMBRA UN POCHINO ESAGERATO...
    NON VORREI INSULTARE NESSUNO... MA MI SEMBRA UN PO ESAGERATO...
    PERCHE' NON CI SARA' PACE MA SOLO ODIO E GUERRA MI UN SEMPRA UNA VISIONE UN PO TROPPO CATASTROFICA...
    TENEDO CONTO CHE SIAMO IN PIU' DI 6 MILIARDI, E CIOE' MAI COSI TANTI, CHE CI MUOVIAMO SEMPRE CON PIU' FACILITA', DIREI CHE I MORTI IN GUERRA NON SONO MAI STATI COSI POCHI (SE MI SI PASSA IL TERMINE, VISTO CHE COMUNQUE SONO SEMPRE TROPPI). NEI SECOLI SCORSI ABBIAMO AVUTO GUERRE MONDIALI (CON DECINE E DECINE DI MIGLIONI DI MORTI), GUERRE DI CONQUSTTA FRANCESI, INGLESI..., STERMINI DI POPOLI IN MASSA COME POPOLI PRECOLOMBIANI E INDIANI D'AMERICA... E AVANTI COSI', TORNANDO INDIETRO NEL TEMPO...
    MI SEMBRA DI RICORDARE CHE I MORTI AMERICANI IN IRAQ DI QUESTI ULTIMI OTTO ANNI SONO PIU' O MENO GLI STESSI DEGLI INCIDENTI IN MACCHINA IN ITALIA DEGLI ULTIMI DUE ANNI...
    CON QUESTO COSA VOGLIO DIRE:
    CHE SECONDO ME PIANO PIANO STIAMO CAPENDO...
    IN EUROPA (FATTA SALVA LA PARENTESI BALCANICA) ABBIAMO AVUTO QUASI UN MEZZO SECOLO DI PACE (COSA CHE PENSO NON SIA MAI CAPITATA)... E PENSO CHE CON IL TEMPO ANCHE GLI ALTRI CAPIRANNO... SIA MEDIORENTALI CHE AFRICANI... TENIAMO CONTO CHE SAREMMO SEMPRE DI PIU', E CHE VIVERE SPALLA A SPALLA CON CHI E' DIVERSO NON SEMPRE E' FACILE... DIAMOCI UN PO' DI TEMPO, FINIAMOLA CON BUONISMI O CATASTROFISMI... DIAMOCI SOLO DEL TEMPO, SIAMO SULLA STRADA GIUSTA...

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  2. SCUSATE PER LA SFILZA DI ERRORI GRAMMATICALI, MA STO MANGIANDO, SCRIVENDO E RISPONDENDO AL TELEFONO ASSIEME... SPERO CHE PERO' IL MIO PUNTO DI VISTA SIA PASSATO

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  3. Tranqui Ale. Secondo me il tuo punto di vista è un pò superficiale nel senso che si limita a paragonare epoche e situazioni astraendole e decontestualizzandole totalmente. Il fatto che non ci siano più sterminii di massa come quelli verso i popoli indiani non significa necessariamente che ci sia stato un balzo in avanti decisivo nella convivenza tra popoli. Il massacro di Gaza e dei suoi abitanti risale a qualche mese fa e se non si parla di sterminio è solo per una questione di semantica. La pulizia etnica operata dai serbi ai danni degli albanesi risale a pochi anni fa, i massacri dei monaci buddisti in Birmania è attualità e francamente il dato morti in Iraq = morti per incidente in Italia, non mi sembra un confronto significativo da nessun punto di vista.
    Fatta questa premessa con il rispetto per la tua posizione, lo scritto che ho riportato affronta il tutto da un punto di vista di comunicazione , di informazione al servizio di massacri prima informatici e poi umani. E' ovviamente uno scritto che descrive uno scenario anche esasperato se vuoi, ma nel complesso sottolinea molte verità di fondo. Il "catastrofismo" non è altro che un filtro con il quale sottolineare alcuni danni di fondo, alcuni focolai che se si sviluppano sono capaci di portare a certe situazioni. Se ci pensi è la base stessa della fantascienza di Dick per esempio o di Orwell o di Lethem.

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  4. probabilmente è vero, il mio discorso è superficiale, ma intendevo solo dire che non esiste solo il bianco o il nero, essere cattivi e guerrafondai o buoni e pacifisti. esistono anche tutta una serie di sfumature di grigio, che bisogna saper interpretare e non criticare a man bassa. a me sembra sinceramente che la parte più evoluta (se mi si passa il termine che non vuole essere assolutamente dispregiativo) del mondo, si stia indirizzando sempre più verso un rasserenamento dei rapporti che fino a qualche decina di anni fa era impensabile. è sicuramete vero che esistono parti del mondo dove ancora guerra e oppressione sono all' ordine del giorno, ma questo non vuol dire che ci stiamo avviando verso un futuro scuro. quelle che storicamente sono stete le superpotenze, usa, russia, giappone, europa (nei suoi vari stati), oramai sempre più spesso sio trovano a confrontarsi seduti ad un tavolo. probabilmente i paesi che sono stati per secoli tecnologicamente più arretrati, e che adesso guardano al mondo come chi vuole conquistarsi i propri spazi, arriveranno successivamente alla pacificazione che è gia arrivata in altre parti del mondo. sono convinto solo che bisogna saper aspettare. la parola disarmo, che oramai viene spesa con troppa facilità in tv, deve ricordarci che in passato abbiamo avuto la corsa agli armamenti, la guerra fredda, e un muro contro muro che sembrava poter sfociare solamente nella distruzione totale. sono solo ottimista, non superficiale!

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  5. Ok, messa in questi termini direi che posso essere d'accordo!

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  6. io in genere sono una persona negativa, vedi il mio commento sull'Europa. Pero su una cosa sono d'accordo con [s]park[y]. Ci sono stati molti cambiamenti, sebbene lenti, molti verso il meglio. E mi auguro sinceramente che continui ad essere cosi. L'unico problema e' che nonostante tante cose stiano migliorando , ce ne sono altrettante (forse troppe)che sono ferme li, senza progressione, senza un risvolto positivo. Sono dell'idea che sia giusto far notare queste cose, come fa Luca. E allo stesso tempo ritengo altrettanto giusto risaltare gli aspetti positivi.

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