Qui potete scaricare e ascoltare una playlist di 30 minuti con pezzi tratti da alcuni degli album in classifica (è in mono causa problemi tecnici):
Playlist 2010 compiled by Luke.
Stai colmo! Questo mi sono detto nel fare voto di vastità, scavando il fosse, usando il confine tra sogno e bisogno (l'incubo è confonderli!). Così tra tellurico ed onirico, in uno spazio agli antipodi, in un limbo dell'imparadiso ho avuto un sentore: URGE. - Alessandro Bergonzoni 2011 -
Qui potete scaricare e ascoltare una playlist di 30 minuti con pezzi tratti da alcuni degli album in classifica (è in mono causa problemi tecnici):
Playlist 2010 compiled by Luke.
Questo articolo di Gad Lerner è uscito su “Nigrizia” e successivamente su giornalismo partecipativo. Lo riporto così come è stato scritto dall'autore perchè rappresenta a pieno il mio pensiero sulla questione ROM e sull'incredulità davanti ad una situazione Francese che lascia sempre più interdetti. Populismo, razzismo, fatalismo. Ingredienti che nell'europa unità, ancorchè di comodo, vanno chiamati per nome e non fatti passare per manovre necessarie.
Scrivo nelle ore che precedono il digiuno di Kippur, cioè una giornata di riflessione, pentimento, remissione e espiazione.
Mi piacerebbe che Nicolas Sarkozy, memore delle sue lontane origini ebraiche e del suo legame più vivo con la tormentata Ungheria, si fermasse pure lui, in attesa del suono liberatorio dello Shofar, a riflettere sul danno da lui perpetrato per vanità e superbia: cioè all’unico scopo di far risalire il suo deludente indice di popolarità che ne rende problematica la riconferma all’Eliseo.
Il cittadino d’Europa divenuto presidente francese, potrebbe riconoscere il destino beffardo che ha scelto proprio lui, con quelle sue origini, per riproporre al centro della scena europea un popolo colpevole con cui prendersela: i rom. Sempre il medesimo destino beffardo ha voluto che il capro espiatorio prescelto sia un popolo cristiano, e a tutti gli effetti europeo. Né turchi, né africani, né arabi: sono autoctoni, generati dalle nostre manchevolezze secolari, i destinatari di un allarme strumentale e subdolamente enfatizzato come minaccioso. Sono i nostri nomadi, minoranza perseguitata del Novecento e ancora oggi vittima di pogrom nelle regioni orientali dell’Unione. Sarkozy che ha disposto espulsioni mirate dei rom, infrangendo così la civiltà prima ancora che la giurisdizione comunitaria, sa bene che l’opinione pubblica lo applaudirà senza distinguere dentro alla massa degli emarginati. Il pregiudizio non fa certo differenze tra il rom col passaporto francese (la stragrande maggioranza, come del resto in Italia) e quello giunto di recente dalla Bulgaria o dalla Romania. Li accomuna nella richiesta di espulsione, pronta a trasformarsi in richiesta di eliminazione laddove gli scarti umani in questione risultassero non estradabili. Nel corso del suo digiuno di Kippur, Sarkozy potrebbe meditare sul pregiudizio da lui alimentato, quasi che alcune decine di migliaia di devianti approdati da altri paesi dell’Unione, costituissero davvero un problema non gestibile con normali politiche di sicurezza da uno Stato che conta sessanta milioni di abitanti. Ma altrettanto profonda è la ferita inferta all’idea stessa di Unione Europea, con la richiesta di applicare uno stato d’eccezione alla normativa della libera circolazione dei cittadini comunitari. Neanche l’11 settembre 2001 era riuscito a interrompere quello straordinario progresso garantito dal Trattato di Schengen, per cui viaggiamo da un paese all’altro dell’Unione come su un unico territorio. La deroga pretesa per i rom costituisce un antefatto che verrà invocato di certo da altri governi, contro i rom stessi e contro altre minoranze nazionali. Sarkozy dovrebbe se non altro essere turbato dalla solidarietà immediata che gli è giunta dai governanti italiani, già inventori nel 2008 di un censimento etnico che riecheggiava le leggi razziali di settant’anni prima. E felici di armare la guardia costiera libica perché spari sui migranti del mare, possibilmente risparmiando i pescherecci italiani.
All’arrivo di Barack Obama tale simpatia si è estesa ancora ma ora, dopo oltre un anno di attesa di una legge che migliori le condizioni dei migranti, il credito appare finito. La goccia che ha fatto traboccare il vaso sono state proprio le leggi razziali dell’Arizona che, lungi dal dare una risposta ai migranti, li criminalizzano. Dal prossimo 28 luglio chiunque è sospetto di non essere in regola potrà essere detenuto arbitrariamente fino a sei mesi e multato pesantemente prima di essere espulso. È una legge voluta per poter ancor di più conculcare, in un momento di crisi economica, i diritti dei lavoratori migranti impossibilitati così sotto la minaccia dell’arresto e della deportazione a resistere a qualunque abuso dei datori di lavoro.
Nonostante Obama abbia condannato con parole molto dure la legge dell’Arizona “è una legge irresponsabile che contraddice i principi basilari della giustizia statunitense” questa ha fatto esplodere anche verso il presidente la valvola del risentimento rilevata dai sondaggi internazionali PEW. In Messico la quota di abitanti che aveva una opinione favorevole degli Stati Uniti era nel 2000 del 68% per scendere gradualmente dopo l’11 settembre fino al 47% dell’ultimo periodo di governo Bush e risalire al 69% al momento dell’entrata in carica di Obama. Ancora poche settimane prime dell’approvazione della legge discriminatoria in Arizona l’approvazione si manteneva al 62% per passare repentinamente al 44% attuale. Adesso il caso Varela, seguito con attenzione a Sud del Rio Bravo, contribuisce ad aggravare il solco tra i due paesi.
"Il problema principale di questo modello sociale sta nel fatto che il potere economico coincida con il potere politico.
L’unico antidoto per invertire il cattivo funzionamento della democrazia è costruire una società critica che non si limiti ad accettare le cose per quello che sembrano ma non sono.
Una società che si faccia domande e dica di no ogni volta che è giusto dire no.
Perciò è urgente tornare alla filosofia e alla riflessione".
José Saramago, 1922-2010
C’è poco da fare, a volte essere figli d’arte aiuta, ma qui non c’entra il paraculismo di italiana pratica e memoria. Si parla di vera arte, di ispirazione e di interpretazione della realtà musicale, forse globale, attraverso altre categorie. Forse senza toccarle del tutto le categorie. E’ un pensiero che sovviene naturale all’ascolto di Cosmogramma, ultimo lavoro di Steven Ellison, alias Flying Lotus, alias il nipote dotato di Alice e John Coltrane. L’ultimo della pista in fatto di pedigree…
Tre gli album prodotti dal 2006 ad oggi: 1983, Los Angelese e appunto, Cosmogramma. 3 steps evolutivi non solo personali ma di genere probabilmente. 3 balzi in avanti costanti partendo dal retaggio dell’immortale James Ynacey “J-Dilla” e da quello di casa Coltrane per arrivare ad un approccio totalmente nuovo nei confronti di quell’hiphop strumentale che sembra ormai la declinazione più genuina dell’estro creativo di chi ancora oggi intende cimentarsi con i 4 quarti senza risultare monotono e scontato. “Los Angeles” aveva tracciato il segno, ma a scavare il solco tra “tutto quello che si è sentito del genere hiphop elettronico strumentale prima di Flying Lotus” e “quello che si è sentito dopo” è proprio questo nuovo album, Cosmogramma, dove si uniscono Jazz, boom bap quantizzato, afro-beat viscerale di madlibiana interpretazione, elettronica (c’è anche lo zampino di Dorian Concept e di Tom Yorke), accenni di dub-step e trip hop, in dosi mai così amalgamate tra di loro. Ci sono echi di Coltrane appunto, riverberi “dilliani” e beat eclettici vicini a Janeiro Jarel, ma in definitiva tutto è reinventato totalmente ed ad un tale livello di perfezione che il genere nascente dalla mente e dalle vibrazioni di Ellison rappresenta per davvero qualcosa di nuovo, anche se di non drastico dato che Lotus ci ha accompagnati nel suo percorso evolutivo fin dall’esordio in warp con “1983″. Siamo certamente davanti ad una nuova cosmologia di suoni, ed il titolo dell’album non è casuale.
Possono esserci dischi più facili, più immediati e più facili da restare impressi nella memoria rispetto a Cosmogramma, ma ce ne saranno pochi, in questo 2010, in grado di far porre all’ascoltatore la stessa attenzione che richiede qualcosa di nuovo, qualcosa in grado di partire dalle radici jazzistiche della musica nera per stravolgerne e re-interpretarne i canoni stessi. Flying Lotus è la nuova “New Thing”.
Voto: 10
GENOVA - I giudici della Terza sezione della Corte d'Appello di Genova hanno ribaltato la sentenza di primo grado 1 per i disordini e l'irruzione alla scuola Diaz del luglio 2001 a Genova. Tutti i vertici della polizia che erano stati assolti hanno subito condanne comprese tra 3 anni e 8 mesi e 4 anni unitamente all'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. Nel complesso le pene superano gli 85 anni. In totale sono stati condannati 25 imputati sui 27. Il capo dell'anticrimine Francesco Gratteri è stato condannato a quattro anni, l'ex comandante del primo reparto mobile di Roma Vincenzo Canterini a cinque anni, l'ex vicedirettore dell'Ucigos Giovanni Luperi (oggi all'Agenzia per le informazioni e la sicurezza interna) a quattro anni, l'ex dirigente della Digos di Genova Spartaco Mortola (ora vicequestore vicario a Torino) a tre anni e otto mesi, l'ex vicecapo dello Sco Gilberto Caldarozzi a tre anni e otto mesi. Altri due dirigenti della Polizia, Pietro Troiani e Michele Burgio, accusati di aver portato le molotov nella scuola, sono stati condannati a tre anni e nove mesi. Non sono stati dichiarati prescritti i falsi ideologici e alcuni episodi di lesioni gravi. Sono invece stati dichiarati prescritti i reati di lesioni lievi, calunnie e arresti illegali. Per i 13 poliziotti condannati in primo grado le pene sono state inasprite. Il procuratore generale, Pio Macchiavello, aveva chiesto oltre 110 anni di reclusione per i 27 imputati. In primo grado furono condannati 13 imputati e ne furono assolti 16, tutti i vertici della catena di comando. I pubblici ministeri Enrico Zucca e Francesco Cardona Albini avevano chiesto in primo grado 29 condanne per un ammontare complessivo di 109 anni e nove mesi di carcere. In primo grado furono assolti Francesco Gratteri, ex direttore dello Sco e oggi capo dell'Antiterrorismo, Giovanni Luperi; Gilberto Caldarozzi e Spartaco Mortola.
(18 maggio 2010)© RIPRODUZIONE RISERVATA
Nonostante un testo riveduto e corretto in molti punti per non perdere i voti necessari da parte di alcuni repubblicani, tra cui gli anti-abortisti, arriva il primo si della Camera alla storica riforma della sanità promossa da Obama. 219 voti favorevoli contro 212 contrari. Grazie alla nuova riforma altri 30 milioni di americani riceveranno copertura sanitaria e non sarà più possibile per le compagnie assicurative rifiutare una polizza a malati gravi perchè troppo dispendiosi, o a chi per colpa di un'asma cronica, si vedeva rifiutata la copertura anche per malattie di ben altra natura. Cade così, tra mille polemiche di capitalisti repubblicani senza scrupoli, una delle vergogne più grosse degli USA da che esistono. Grande sostenitore della riforma, anche con il suo film "Sicko" precedente all'insediamento di Obama, è Michael Moore che proprio oggi sul suo blog dedica la vittoria ai repubblicani. Ecco cosa scrive lodando la riforma e criticandone al contempo le modalità di entrata in vigore e gli addolcimenti che il presidente ha dovuto concedere ai repubblicani (l'alternativa era non arrivare nemmeno con la proposta di legge alla camera):
La gran cosa della riforma sanitaria appena approvata? Salverà anche la vita dei Repubblicani «Grazie al voto dell'altra notte, anche vostro figlio malato di asma fin dalla nascita sarà assicurato, dopo aver sofferto per i suoi primi nove anni di vita, in quanto bambino americano con una malattia pre-esistente». Grazie al voto, «il vostro ragazzo di 23 anni investito da un automobilista ubriaco, che dovrà passare sei mesi ricoverato in ospedale, non vi manderà in bancarotta, perchè sarete in grado di tenerlo sulla vostra polizza assicurativa». Inoltre «dopo che il cancro sarà tornato per la terza volta, causando un ennesimo esborso di 200mila dollari in spese salvavita, la vostra assicurazione dovrà commettere un atto criminale solo a pensare» di liberarsi di voi. «Sì, miei cari amici Repubblicani anche se vi siete opposti a questa legge sanitaria, ci siamo assicurati che tuteli anche voi, in caso di necessità». «So che siete arrabbiati adesso. So che probabilmente pensate che se foste stati spezzati da una malattia, o cacciati di casa per bancarotta sanitaria, vi sareste in qualche modo rialzati e sareste sopravvissuti. So che è una storia confortante da raccontarsi, e che se John Wayne fosse stato ancora vivo sono sicuro che avrebbe potuto farci un film, per voi». Ma la realtà è che queste compagnie assicurative hanno «una sola missione: spremere da voi più soldi possibile, e poi lavorare come demoni per negare qualsiasi copertura e aiuto quando vi ammalate». Così «quando un giorno vi troverete all'improvviso colpiti da una una malattia potenzialmente letale, forse ringrazierete questi socialisti rosa, questi Democratici innamorati del Canada per quello che hanno fatto domenica sera». Sè è di qualche consolazione i ladri che dirigono le compagnie assicurative cercheranno ancora di negare la copertura agli adulti con condizioni pre-esistenti per i prossimi quattro anni». E in caso di violazioni «dovranno pagare appena 100 dollari al giorno. E, questa è la parte migliore, la nuova legge chiederà a tutti i cittadini che non sono poveri o anziani di sottoscrivere un controllo presso un'assicurazione sanitaria». È «una giornata favolosa per queste compagnie».
I CONTENUTI DELLA RIFORMA La riforma della Sanità americana approvata dalla Camera trasformerà le regole del gioco dell'assistenza negli Usa. Questi i cambiamenti chiave introdotti dalla nuova legge. -ASSISTENZA 'QUASÌ UNIVERSALE - Sono 32 milioni i cittadini americani che con la riforma avranno una copertura assicurativa, di cui oggi sono privi. A partire dal 2014 la maggior parte degli americani sarà tenuta ad avere una assicurazione sanitaria. In caso contrario sarà costretta a pagare una multa. Ciò - secondo le stime del governo - farà sì che il 94-95% della popolazione (cittadini e residenti 'legalì), avrà copertura sanitaria entro il 2019. -SUSSIDI AI MENO ABBIENTI - A partire dal 2014 il piano di assistenza per i più poveri (Medicaid) verrà significativamente ampliato ed includerà gratuitamente ogni individuo che guadagni meno di 14.404 dollari l'anno e ogni famiglia di quattro persone con un introito annuo entro i 29.326 dollari. Con questa misura 16 milioni di cittadini avranno copertura. - SGRAVI FISCALI PER LA MIDDLE CLASS - Le famiglie con reddito fino a 88.200 dollari riceveranno crediti fiscali per coprire buona parte dei costi della assicurazione sanitaria. Per i redditi inferiori (meno di 33.000 dollari) il costo della sanità sarà quasi interamente coperto dai sussidi. - MALATTIE PRE-ESISTENTI - Contrariamente a quanto permesso sinora, dal 2014 in avanti le assicurazioni sanitarie non potranno più rifiutarsi di vendere le proprie polizze ai cittadini con malattie pre-esistenti, nè caricare costi esorbitanti per questi pazienti o rescindere le polizze in caso di sopravvenuta malattia. Da oggi al 2014 i cittadini malati potranno accedere a coperture 'ad hoc' previste con particolari assicurazioni. Le compagnie saranno tenute inoltre a far rientrare sotto la copertura assicurativa dei genitori anche i figli fino a 26 anni di età. - COPERTURA MINIMA GARANTITA - Le assicurazioni dovranno coprire almeno il 60% dei costi di servizi e cure sanitarie. Nessuna famiglia dovrà mai spendere di tasca propria più di 11.900 dollari l'anno. - MULTE PER I DATORI DI LAVORO - Le aziende con 50 o più dipendenti verranno multate se non offriranno copertura sanitaria ai loro impiegati. - MEDICARE, LA ASSISTENZA PER GLI ANZIANI - Da quest'anno tutte le analisi preventive (quali colonscopia, test della prostata) saranno gratis per chi riceve Medicare. Miglioreranno anche i benefici per gli anziani riguardanti i ticket sui farmaci: per il 2020 la maggior parte degli assicurati non pagherà più del 25% del costo dei medicinali. Una volta raggiunta una certa cifra questa percentuale scenderà al 5%.
Era il 2005 e sul web nasceva improntakru.com, il primo spazio virtuale in cui i progetti della nostra crew potevano trovare una divulgazione più ampia. Quel sito ha visto nascere discussioni, progetti, suggestioni reciproche per tutti i membri della crew, lontani fisicamente gli uni dagli altri, ma anche grazie al portale, sempre in connessione. Recensioni, video, foto, segnalazioni e progetti in free download, costituivano l’ossatura del nostro mondo virtuale. I tempi di facebook, myspace e di tutti i nuovi mezzi di comunicazione nati con il passaggio al web 2.0, erano ancora lontanissimi…5 anni a livello telematico possono rappresentare un’era geologica.
E proprio i nuovi mezzi, più veloci, fruibili ed aggiornabili hanno spostato l’attenzione da improntakru.com a nuovi spazi virtuali in cui portare avanti più velocemente i nostri progetti, senza la necessità di gestire il tutto su un portale macchinoso e a volte complicato da mantenere.
Parallelamente i progetti del gruppo Impronta, si sono naturalmente frammentati ed ogni membro ha scelto la sua via: chi il writing, chi il disegno, chi il rap, chi la musica, chi il fumetto, chi la scrittura. Dalle ceneri del gruppo allargato sono nel frattempo nati i Groovenauti (Max e Psycho), impegnati a tenere vivo lo spirito originale dell’impronta, continuando anche a curarne il sito internet.
Oggi, a marzo 2010, quel sito non esiste più. Il suo ciclo si è chiuso definitivamente ma in favore di un altro che già in altri spazi virtuali si stava muovendo da un po’. Oggi si necessita di uno spazio dove tutto sia condivisibile, dove i contenuti siano aggiornabili costantemente e dove le discussioni possano proseguire in maniera più fluida. Si riparte da qui quindi, da www.groovenauti.com e da tutto quello che potrà rappresentare, di nuovo, per l’impronta e per chi ci leggerà da esterno.
Non sarà solo un blog di informazione sulle attività dei Groovenauti, ma anche un portale di musica, dove trovare news fresche su progetti musicali underground, concerti, recensioni di dischi che amiamo, podcast, video e quant’altro riterremo (e riterrete) opportuno.
Benvenuti quindi, si riparte. Il Groovenautilus scalda i motori.