lunedì 6 aprile 2009

Lost ed il relativismo

Oggi è ripartito Lost, il serial che sta appassionando milioni di persone, sottoscritto compreso. Al di là di tutto quello che è stato scritto, di quello che accade in ogni singola puntata, dei vari particolari e degli intrecci, credo che una cosa su tutte abbia la forza di attrarre e far pensare tante persone. Il relativismo. Chi segue la serie capirà subito di che parlo. In lost tutto quanto è abbastanza relativo: il tempo, lo spazio, la fisicità dei personaggi, la condizione dei protagonisti (opposti agli "Altri" definibili tali solo da una posizione di relativo protagonismo appunto). Niente è dato per certo, tutto è interpretabile e credo che qui stia la vera forza e la modernità del serial più geniale mai concepito. Non per niente affonda le sue radici nelle teorie e nelle storie di quello che può a tutti gli effetti definirsi il padre del relativismo nella narrativa, ovvero Philip K Dick (leggasi a tal proposito La svastica sul sole, oppure "la penultima verità"), ne prende ispirazione e ne condensa alcuni punti forti, forte (scusate il gioco di parole) di una sceneggiatura concepita da fumettisti d'hoc come Brian K Vaughan (Marvel, DC, Vertigo e ora sceneggiatore di Lost) già conosciuti per essere da sempre avvezzi ad uno stile di scrittura ammiccante a quel crocevia di idee derivante dall'incontro tra teorie meta-fisiche e fantascientifiche (vedesi meccanica quantistica (teoria per altro in contrasto con la relatività di Einstein), intersezioni spazio-temporali, indeterminismo Heisemberghiano). Tutti argomenti già molto trattati nella letteratura fantascientifica e nei fumetti più colti (e dove se no? mica ho studiato fisica...!n.d.r.). In Lost tutto questo però diventa alla portata di tutti, affascina, colpisce un po' come successe anni fa in un serial cinematografico precursore in questo senso ovvero Ritorno al futuro. Ma lì l'aspetto relativistico, non era così pregnante ed infatti alla fine della trilogia, lo spettatore aveva delle risposte chiare e precise. Qui no. Non ci sono mai risposte, non dirette almeno. Solo domande...una serie infinita che probabilmente resterà sempre tale. Ma nel frattempo tutti si saranno goduti il viaggio, rimanendo soddisfatti probabilmente più dal viaggio che dal punto d'arrivo/soluzione (ci sarà?). Soddisfatti. Relativamente...

6 commenti:

  1. Ciao Luca, sono il Gabriele Caretin. Volevo dirti che il Rizol ha appena annunciato, sotto tuo suggerimento, che la quarta puntata è iper-caotica!!?? bello, bello... ci sarà da arrovellare le menti, soprattutto se la propria "prospettiva" dell'isola non combacia più con ciò che accade durante la fiction!! ahi ahi ahi ahi ahi! :)
    Comunque appena ho tempo e ispirazione scrivo due righe sulla mia prospettiva di Lost.. "filosofica"..sempre se è ben accetta! :)

    Buonanotte a tutti!

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  2. ovvio Gabriele!!!! Devi scrivere! Anche perchè la quinta puntata è stata ancora più caotica!!! Favola. L'isola è dio!

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  3. ...allora...siamo arrivati alla 6 puntata...che dire??? è terribilmente vero quello che dici Luca...Lost è il relativismo...non esiste una realtà assoluta ma tante piccole verità che vengono vissute dai singoli personaggi...non a caso molte puntate iniziano con l'occhio che si apre di un personaggio..
    Stiamo leggendo il libro "la filosofia di Lost" (te lo passerò la prima volta che ci vediamo) ed è incredibile a quanti riferimente filosofici possa fare riferimento questo telefilm.
    Uno su tutti----> Spinoza e il "naturalismo"...non era Spinoza che affermata la presenza di Dio in natura..anzi...la NATURA è Dio...e l'isola allora cos'é??? ogni personaggio ha un qualcosa da nascosto e l'isola riesce a tirarla fuori...
    un' altra cosa mi ha colpito....il ruolo femminile?? avete fatto caso che ogni personaggio femminile è un personaggio FORTE, decisionista, quasi che voglia prendere un ruolo maschile..non a caso quasi tutti i persnaggi hanno un rapporto con il proprio padre molto complesso (Hugo, Jack, Sawer, Sun, Locke) oppure con il padre della moglie o ragazza (Desmond, Jin) ma chi è l'unica che riesce a TIRARE fuori i coglioni e mettere una bomba in casa?? Kate...e chi è che davanti al padre-padrone ammette che ha comprato tutta la quota della società??...Sun...
    e non è ancora finita...

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  4. Che storia, sul ruolo della donna non avevo ancora riflettuto. Grande analisi Luca. L'isola poi è effettivamente un'allegoria per DIO, non ci piove. E i destini si incrociano su di essa, in essa, nell'essenza della divinità, nel gioco dei significati anche mistici. Favoloso. Ah, il libro voglio proprio leggerlo! E domani un'altra puntata! YEEE

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  5. ..altre due puntate....serata speciale

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