lunedì 13 aprile 2009

Solidarietà contro l'Italia solidale

Riporto quanto letto su "Giornalismo partecipativo" in questi giorni e vi invito a riflettere su questa questione spinosa...Fatemi sapere che ne pensate perchè è un argomento abbastanza controverso... Io sono d'accordo a metà. "La possibilità di donare il “5 per mille” dell’Irpef destinandolo ai terremotati dell’Abruzzo incontrerà il favore immediato di centinaia di migliaia di italiani ma è una fotografia reale del disprezzo del governo per la società civile del nostro paese. Il cinque per mille è infatti una delle poche maniere partecipative che hanno i cittadini della Repubblica per decidere come viene destinata una parte minima ma significativa (un duecentesimo) delle loro tasse. E’ così che si finanziano associazioni, enti di ricerca, ong, organismi di solidarietà, no profit, terzo settore. E’ così che si finanzia l’AVIS, alla quale migliaia di persone devono la vita attraverso il sangue, oppure l’ANT, l’associazione che si occupa gratuitamente a domicilio dei malati oncologici terminali, supplendo alle carenze della sanità pubblica e alla quale chi scrive fin dall’inizio destina e chiede di destinare il proprio “5 per mille”. Sull’onda dell’emozione per il terremoto e del facile battage pubblicitario, c’è da giurare che decine di migliaia di italiani svieranno la loro scelta verso il terremoto, partecipando attivamente al sistematico gioco delle tre carte di come il duo Berlusconi-Tremonti sta gestendo i soldi pubblici (vedi crisi economica), spostandoli da qui a là, da lì a sotto, da sinistra a destra riconteggiandoli infinite volte e facendo ammuina come i soldati di Re Franceschiello nella battaglia del Garigliano. Anche stavolta è una partita di giro a costo zero per il governo e i suoi clienti: meno soldi partecipativi alla solidarietà in senso esteso per girarli alla solidarietà ai terremotati (o ai palazzinari?). Dunque chi sicuramente pagherà per il terremoto in Abruzzo sarà l’Italia solidale. Così l’ANT (o migliaia di istituzioni altrettanto degne) dovrà dare assistenza a meno malati oncologici terminali abbandonando a se stessi gli altri. A voler essere perfidi vi era una soluzione più lineare. Come mai Giulio Tremonti non ha pensato a destinare ai terremotati il negletto “8 per mille” che qualche italiano destina allo Stato? Forse perché così per la prima volta l’8 per mille allo Stato sarebbe entrato in concorrenza con l’8 per mille alla chiesa cattolica destinato in larga parte al sostentamento del clero. Forse perché la protesta della chiesa cattolica avrebbe danneggiato il clima da gigante buono del Mulino Bianco che rimette a posto le casine dell’Aquila con il quale i media rappresentano il “caro leader”, mentre quella di centinaia di piccole associazioni strozzate non farà chiasso."

7 commenti:

  1. Allora, credo che con questa possibilità di donare il 5 per 1000 a favore dell'Abruzzo si stia confondendo la possibilità di aiutare e la possibilità di salvare.

    La possibilità di aiutare è quella che tutti noi possiamo dare, attuare attraverso fondi istituiti appositamente per le famiglie terremotate.
    La possibilità di salvare è quella che deriva dal nostro aiuto verso le istituzioni che cercano di trovare le cure per le malattie peggiori o aiutano chi è colpito da queste malattie.

    Se destinassimo il 5 per 1000 agli aiuti per i terremotati ( nessuno me ne voglia ) probabilmente faremmo i giochi dei politici, perchè questi soldi finirebbero in tasca a delle società dove loro quasi sicuramente hanno un posto nel CDA.

    Non so quale sia la soluzione ma credo che dovremmo tenere ben distinte la possibilità che abbiamo di aiutare e quella di salvare.

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  2. Peccato che la solidarietà non sia una religione, altrimenti l'8 per mille lo darei ad emergency. Odio il fatto che non si sappia con precisione dove vadano i soldi destinati ai terremotati, preferisco darli alla C.R.I. o a qualche ente di cui so quali sono gli scopi, so come agiscono, come si son comportati anche in questo caso etc. Certo si sa, la coperta è corta...
    Ognuno faccia la sua scelta.

    Zeno

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  3. Si, dà fastidio non sapere come vengano impiegati i fondi, ma sarebbe così difficile mettere in piedi un sistema di tracciabilità? Ne guadagnerebbero tutti, primi quelli a cui i fondi sono destinati. Evidentemente non si vuole farlo.
    Io intanto ho fatto una mia donazione per l'Abruzzo sperando che arrivi a buon fine, ma per il 5 per mille credo opterò per l'associazione valligiana BAMBI, che so quanto si impegna per aiutare i bambini in difficoltà e affetti da gravi malattie. La coperta è veramente corta però, come dici giustamente tu Zeno.

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  4. Mi permetto solo di dire che per definizione il cosiddetto otto per mille è la quota del gettito irpef che viene devoluta alle varie confessioni religiose (ogniuno puo decidere in cosa vuole credere)o allo stato per calamità naturali, assistenza ai rifugiati e beni culturali (il governo ha già disposto che la quota di sua competenza venga destinata al terremoto dell' abruzzo); mentre il cosiddetto cinque per mille viene devoluto per le attività socialmente rillevanti a scelta del contribuente. Beh io credo che francamente che indirizzare per un anno ad un unico scopo questa quota di denaro pubblico non sia così sconvolgente, anche perchè un terremoto di queste proporzioni in italia non è che sia solo un elemento mediatico... approposito il 5 per mille che mediamente noi indirizziamo si aggira intorno a 35 € a persona, e penso che possiamo comunque continuare a donarlo ad associazioni sicuramente importanti e meritevoli.

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  5. Certamente Ale, la cosa può non essere così sconvolgente. E' però chiaro che il rischio che quei soldi arrivino nelle mani dei palazzinari piuttosto che nelle tasche di chi ne avrà veramente bisogno è altissimo!

    Personalmente quindi preferisco fare la mia donazione di 20 euro ai terremotati (che ho già fatto tra l'altro) e destinare poi il 5 per mille ad associazioni umanitarie che conosco bene sia negli scopi sia nelle persone (solitamente mi oriento sempre su anfas o bambi) e quindi evitare il rischio di darli a gente priva di scrupoli.

    Il fatto che la gente però possa destinarli direttamente all'Abruzzo, orienterà lì molte scelte sul 5 per mille a prescindere, senza che si ragioni poi molto su a chi li stiamo togliendo quei soldi (a chi non li stiamo dando)...

    Poi oh, se venissero gestiti come si deve per la ricostruzione, staremmo qui a parlare del nulla...

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  6. Vorrei farvi notare una differenza che probabilmente non tutti conoscete tra 8xmille e 5xmille:

    -8x1000 è una preferenza, cioè un voto. Viene preso il totale degli 8xmille e suddiviso in proporzione per i voti, quindi che tu abbia un reddito da 1 euro o da 1 milione di euro la tua preferenza vale sempre 1.

    -5x1000 è una donazione del 5x1000 che varia in base al reddito. Più alto è il reddito e più doni.

    In ogni caso la proposta per quello che ho sentito io è di aggiungere una casella del 5xmille per i terremotati, non di abolire le altre. Quindi ognuno può decidere autonomamente cosa fare. Non capisco la polemica...

    Denis

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  7. E' quel che si diceva.
    Il problema è che le altre associazioni non avendo tutta questa esposizione mediatica (non che i terremotati la vogliano ma è un dato di fatto), non riceveranno un sacco di soldi che potevano essergli destinati.

    Tutte le associazioni umanitarie che da anni lavorano sul campo riceveranno un 70/80% di contributi in meno.

    E' una guerra tra poveri, per questo la manovra è criticata.

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